Hai sentito parlare di obbligazioni nell’ambito dei mercati finanziari, magari hai anche un’idea abbastanza precisa di cosa siano in termini generali, per esempio che sono strumenti più sicuri delle azioni, ma non hai ben chiari quali sono i rischi connessi all’investimento obbligazionario?
Devi sapere infatti che anche il mercato delle obbligazioni, sebbene considerato più sicuro rispetto al mercato azionario, non è completamente esente da rischi.
In questo articolo spiegheremo quali sono i rischi principali di investire in obbligazioni e come cercare di proteggersi.
Quali sono i rischi dell’investimento obbligazionario?
I principali rischi del mercato obbligazionario sono:
- Il rischio emittente (o rischio di credito)
- Il rischio tassi
- Il rischio di mercato
- Il rischio di cambio (solo per obbligazioni in valuta estera)
Ma analizziamo adesso più nel dettaglio le varie tipologie di rischio.
1. Il rischio emittente (o rischio di credito)
Il rischio emittente costituisce il rischio di gran lunga più elevato poiché il fallimento (default) dell’emittente comporterebbe la perdita dell’intero capitale investito come purtroppo è successo a molti risparmiatori (come il caso dei Bond Argentina, Bond Venezuela, etc…).
Diventa pertanto essenziale cercare di capire se esiste un modo per eliminare o quantomeno cercare di limitare questo rischio!
Riguardo alla possibilità di eliminare completamente il rischio di credito dell’emittente la risposta è certamente NO.
Non risulta possibile infatti eliminare completamente il rischio di insolvenza dell’emittente ed il consequenziale impatto nei confronti dei creditori (cioè i possessori delle obbligazioni) poiché ciò equivarrebbe a presumere l’impossibilità di fallimento (cosa che con indubbia evidenza è sempre possibile per una emittente).
Rispetto al rischio di credito esistono però certamente delle soluzioni che hanno l’obiettivo di limitarlo. Vediamo in che modo.
Un possibile approccio per valutare il grado di solvibilità (e conseguentemente di limitare il rischio di credito) di una società emittente titoli obbligazionari potrebbe essere legato al concetto di rating, un parametro fornito da alcune società come Moody’s, Standard & Poor’s o Fitch.
Nella tabella seguente sono riportate le scale di rating adottate dalle agenzie per effettuare una comparazione.
Risulta così evidente che ad un rating AAA (affidabilità massima) associato ad una emittente, corrisponderà il più alto livello di solidità finanziaria e la capacità di onorare gli impegni, quindi una maggiore sicurezza per l’investitore per proteggersi dal rischio di default.
Naturalmente le obbligazioni con un miglior rating saranno meno remunerative rispetto a quelle a rating più basso e viceversa per compensare il rischio che si assume l’investitore.
Si noti anche il caso di rating D dove in sostanza l’azienda (o lo Stato, nel caso di emissione di bond governativi) si trova già in una situazione di default, e che quindi con ogni probabilità non sarà in grado di far fronte agli impegni.
Per approfondire l’argomento relativo al rating delle obbligazioni consigliamo la lettura di un articolo dedicato su Milano Finanza – rating delle obbligazioni: cos’è e come funziona.
Per fare un esempio:
a pari condizioni, una emittente con rating BBB, per rendere appetibili i titoli sul mercato, dovrà emettere obbligazioni che remunerano l’investitore a tassi di interesse maggiore rispetto ad una emittente con rating A+.
Se tale principio non venisse rispettato chi infatti potrebbe essere interessato ad impegnarsi con una società a rating più basso?!
Arriviamo quindi ad esporre un concetto cardine dell’investimento obbligazionario, e cioè che sono i prezzi delle obbligazioni ad adeguarsi ai rendimenti e non il viceversa.
Il prezzo delle obbligazioni, conseguentemente, è calcolato sulla base di una serie di parametri che dipendono dalle caratteristiche dell’obbligazione (tipologia, duration, rischio emittente, etc…) e non è, come per le azioni, soggetto alla pura legge della domanda e dell’offerta.
Dove è possibile trovare il rating di una emittente?
Una soluzione è quella di provare a cercare direttamente sui rispettivi siti web delle agenzie di rating; è possibile infatti consultare il rating di una emittente o di una obbligazione attraverso l’inserimento del codice ISIN che identifica univocamente lo strumento finanziario di vostro interesse.
Alternativamente è possibile trovare il rating dell’emittente direttamente sul prospetto informativo dell’obbligazione (solitamente reperibile tra le informative messe a disposizione dall’istituto di credito o sul sito web del mercato in cui vengono scambiate oltre che chiaramente dalle pubblicazioni previste per legge da parte dell’emittente).
Limitare il rischio di credito: la diversificazione.
Operare una efficace diversificazione di portafoglio titoli è in assoluto il modo migliore per comprimere questo insidiosissimo rischio connesso all’investimento obbligazionario.
Tuttavia è opportuno precisare che il solo fatto di dover diversificare l’investimento per tipologia di emittente non limita necessariamente il rischio (per esempio nel caso in cui si investa in un paniere di titoli ma che hanno tutti un basso livello di rating: per esempio CCC.)
In conclusione non bisognerebbe mai acquistare un’unica obbligazione concentrandovi tutto il capitale a disposizione (condizione molto pericolosa), ma un paniere di titoli diversificati per tipologia di emittente, settore ed area geografica e naturalmente a condizione che il rating delle singole emittenti risulti globalmente di buon livello.
2. Il rischio tassi
Un altro rischio di investire in obbligazioni è il c.d. rischio tassi.
Tale rischio è connesso alla variazione dei tassi di interesse a breve termine decisi dalle politiche monetarie delle banche centrali.
Sebbene molto meno pericoloso del rischio di credito, l’investitore deve essere consapevole di questo tipo di rischio in quanto esiste una relazione di tipo inverso tra i tassi di interesse a breve ed il prezzo delle obbligazioni.
Ad un aumento dei tassi di interesse coinciderà così una diminuzione del valore delle obbligazioni e viceversa.
3. Il rischio di mercato
Il rischio di mercato è quello connesso alla liquidità di una obbligazione.
Si verifica infatti che se l’ammontare emesso dei titoli o l’ammontare in circolazione rispetto all’ammontare emesso è troppo basso, diventerà molto più difficile riuscire a trovare una controparte disponibile all’acquisto i titoli che abbiamo in portafoglio e che siamo intenzionati a vendere se non a condizioni sfavorevoli.
Avremo quindi a che fare con titoli c.d. illiquidi caratterizzati cioè da un ampio spread (differenza tra prezzo di acquisto e di vendita) che si addicono forse male ad una negoziazione per cui sarebbe opportuno che questi vengano acquistati soltanto se si è praticamente sicuri di portarli a scadenza poiché, diversamente, una eventuale successiva negoziazione potrebbe non risultare conveniente, indipendentemente dall’andamento del mercato.
4. Il rischio di cambio
Il rischio di cambio è legato all’acquisto dell’obbligazione in una valuta diversa rispetto alla valuta di riferimento.
Esempio:
si potrebbe decidere di acquistare un obbligazione in valuta USD (dollari americani), tuttavia è bene tenere conto che se stiamo operando dall’area Euro (quindi con valuta Euro) potremmo realizzare una perdita anche a fronte di una remunerazione positiva dell’obbligazione.
Perchè?
Questo accade per effetto della variazione del cambio valutario EUR/USD (in questo caso).
Se il cambio dovesse quindi muoversi a nostro svantaggio potremmo così essere soggetti a perdita.
Quanto esposto è valido per qualsiasi rapporto di cambio si consideri.
Chiaramente se con un conto in Euro acquisteremo una obbligazione in valuta Euro, questo rischio non sarà presente.
Esempio di informativa titolo di un’obbligazione bancaria: i rischi devono essere esposti chiaramente
Per cercare di comprendere compiutamente quali sono i rischi di investire in obbligazioni nel seguito mostriamo, a titolo di esempio, l’informativa della seguente obbligazione bancaria:
OBBLIGAZIONE BANCARIA UNICREDIT – FIXED FLOATER 09.03.2026 EUR
Si tratta di una obbligazione bancaria mista (tasso fisso + tasso variabile) emessa da Unicredit.
In particolare, per i primi due anni, a partire dalla data di emissione, il titolo corrisponde cedole fisse pari a 2% del valore nominale su base annua, pagate con frequenza trimestrale.
A partire dal 09.06.2018, e fino alla scadenza (09.03.2026), l’obbligazione corrisponde cedole variabili collegate al tasso Euribor a 3 mesi pagate sempre con frequenza trimestrale.
E’ previsto il rimborso del 100% del valore nominale a scadenza, il 09.03.2026 (data di scadenza).
Dalla scheda informativa del titolo, subito dopo le caratteristiche principali dello strumento vengono esposte le principali componenti di rischio legate all’obbligazione, che riportiamo dalla scheda stessa:
Componenti principali di rischio
[Acquistando un’obbligazione, l’investitore potrebbe essere esposto ai rischi propri dell’investimento effettuato in titoli di debito. In particolare, è esposto ad un rischio emittente in quanto, acquistando il titolo diviene finanziatore della società o degli enti che lo hanno emesso e si espone al rischio che questi ultimi non siano in grado di onorare gli impegni di pagamento; ad un rischio tasso di interesse relativamente agli interessi previsti e al rimborso del capitale; ad un rischio opzione qualora il pagamento degli importi previsti risulti legato all’andamento di una attività sottostante; ad un rischio di rimborso anticipato qualora sia prevista la facoltà da parte dell’Emittente di rimborsare anticipatamente il titolo; ad un rischio dovuto alla volatilità del rapporto di cambio tra la divisa di riferimento e la divisa estera in cui è denominato l’investimento, qualora il titolo sia denominato in una divisa diversa dall’Euro. Si evidenzia infine che durante la vita del titolo la rilevanza dei fattori di rischio può mutare; rischi inizialmente secondari, ad esempio il rischio liquidità, possono diventare significativi.]
Si sottolinea che quello appena trattato vuole essere soltanto un esempio e che qualsiasi strumento obbligazionario, di qualsiasi emittente, presenta le peculiari caratteristiche di rischio di cui è opportuno informarsi prima di intraprendere un investimento obbligazionario.
Fonte prospetto informativo e caratteristiche del titolo: borsaitaliana.it al seguente link.
Ulteriori informazioni su quali sono i rischi di investire in obbligazioni possono essere reperite sul sito CONSOB.