Che differenza c'è tra azioni e obbligazioniSe stai cercando di capire che differenza c’è tra azioni e obbligazioni, sei nel posto giusto!

In questo articolo tratteremo infatti della differenza che esiste tra azioni ed obbligazioni, spiegando in maniera sintetica ed alquanto semplice le peculiarità di questi strumenti finanziari molto diversi tra loro per capirne i vantaggi e gli svantaggi di ognuno.

Potrai capire insomma se si adattano o meno al tuo modo di investire i tanto sudati risparmi oppure semplicemente per appurarne le differenze anche solo per curiosità.

Non ci rimane che augurarti buona lettura.

 

Che cosa è un’azione 

Una azione è un titolo emesso da una società quotata in borsa (quindi una società per azioni) con la finalità di reperire i fondi per effettuare gli investimenti nella propria area di business direttamente dagli investitori (privati, società pubbliche e private, enti o altre organizzazioni giuridicamente riconosciute). 

In termini molto semplici il possesso di un titolo azionario determina così il “possesso di una parte” della società quotata in borsa, per l’appunto attraverso il possesso dei titoli azionari; una quota parte che rappresenta quindi, convenzionalmente, il valore totale dell’azienda percepito dal mercato, naturalmente in ragione delle quote possedute. Maggiore è il numero di azioni acquistate maggiore sarà così la propria partecipazione nei confronti dell’azienda stessa.

Vediamo di chiarire il tutto con un esempio:

Il valore delle azioni di oggi 5 marzo 2024 del titolo bancario Unicredit quota un prezzo per le azioni pari a 31,48 Euro.

Immaginiamo di voler acquistare 100 azioni Unicredit e di chiederci quanto del nostro capitale investiremo su tale titolo. La risposta è presto detta:

Capitale investito = valore azionario x numero di azioni = 31,48 x 100 = 3.148 Euro

Acquistando oggi 100 azioni Unicredit avremo investito su di essa un capitale che è esattamente quello che abbiamo calcolato, cioè 3.148 Euro e quindi è come se ne possedessimo un pezzetto (molto piccolo in questo caso) pari a quel valore.

Attenzione adesso. Il prezzo delle azioni non rimane costante nel tempo, ma varia sempre anche all’interno della stessa giornata (come puoi vedere all’interno della fig. che segue).

Che differenza c'è tra azioni e obbligazioni_azioni unicredit

Ciò accade perché il titolo azionario in borsa viene scambiato continuamente tra compratori e venditori.

Le pressioni in acquisto determinano così un innalzamento dei prezzi, le pressioni in vendita un ribasso.

Bisogna inoltre aver chiaro che non necessariamente il valore di tutte le azioni emesse corrisponde al “reale” valore dell’azienda. Potrebbe capitare infatti che gli operatori finanziari, credendo che l’azienda possa ottenere dei buoni rendimenti nel futuro finiscano per comprare troppe azioni determinando così una sopravvalutazione poco realistica dell’azienda (vedi “bolla speculativa” dei titoli di internet alla fine degli anni ‘90).

E’ necessario pertanto fare molta attenzione che le azioni siano di società solide onde evitare che le eccessive aspettative degli operatori, scollegate dal reale valore della società determinino una perdita di valore delle azioni.

Quando si tratta di azioni la regola generale è che il prezzo delle azioni è sempre incerto nel futuro!

Se sei interessato a sapere come si comprano le azioni ti consigliamo di consultare un articolo dedicato che abbiamo scritto apposta sull’argomento.

 

Che cosa è un’obbligazione

Un’obbligazione (o prestito obbligazionario), a differenza delle azioni, è uno strumento finanziario molto diverso.

Un’obbligazione è un prestito effettuato dal privato, da un ente o da una società nei confronti di una società avente i requisiti per poter emettere obbligazioni.

In questo modo la società reperisce fondi per poter finanziare le proprie attività direttamente dagli investitori (solitamente privati) in cambio della corresponsione di un interesse maturato nel tempo che è funzione delle caratteristiche peculiari dell’obbligazione (per esempio: tasso fisso, tasso variabile, zero coupon, etc.).

Si tratta quindi di uno strumento completamente diverso (e con un profilo di rischio decisamente più basso) rispetto all’investimento azionario.

In particolare l’obbligazione è caratterizzata da:

  • data di scadenza nota (è la data alla quale verrà effettuato il rimborso del capitale)
  • prezzo di rimborso del capitale pari a 100 (convenzionalmente) unitamente agli interessi maturati
  • eventuale presenza di cedola (a tasso fisso o variabile)
  • rischiosità determinate dal rischio di credito, rischio di liquidità e rischio tassi

Ci siamo limitati ad elencare le caratteristiche strettamente essenziali delle obbligazioni poiché abbiamo già trattato in un altro articolo molto completo le obbligazioni nel dettaglio.

 

Che differenza c’è tra azioni ed obbligazioni in 5 punti

Avrai già capito che si tratta di strumenti estremamente diversi e che mentre il prezzo delle azioni è sempre un’incognita nel futuro, viceversa per le obbligazioni non è così (almeno alla data di scadenza e salvo default dell’emittente).

Riepiloghiamo quindi in un elenco sintetico (almeno per gli aspetti essenziali) che differenza c’è tra azioni e obbligazioni:

    1. Le obbligazioni sono caratterizzate da una data di scadenza nota in anticipo alla quale viene effettuato il rimborso del prestito, le azioni no
    2. Le obbligazioni garantiscono il rimborso del capitale (salvo insolvenza da parte dell’emittente), le azioni, di contro, hanno una durata illimitata nel tempo
    3. Le obbligazioni sono caratterizzate da volatilità (oscillazioni) meno marcate delle azioni a vantaggio di una maggiore stabilità del portafoglio di investimento
    4. Le azioni, in linea generale, sono percepite come più rischiose di una obbligazione
    5. Entrambi gli strumenti possono essere negoziati sui mercati di riferimento (anche le obbligazioni, per cui non è obbligatorio farle scadere ma è possibile venderle anche prima della data di scadenza, così come è possibile acquistarle ad emissione già avvenuta, quindi in data successiva rispetto al primo collocamento).

 

Rischi del mercato azionario

Il rischi del mercato azionario sono difficilmente definibili in quanto l’andamento dei prezzi di un’azione può teoricamente assumere qualsiasi valore nel futuro. E’ buona regola quindi conoscere molto bene i titoli azionari su cui si cerca di investire oltre al timing corretto (cioè il momento in cui si entra nel mercato).

Inoltre, negli investimenti azionari è sempre buona norma pianificare una strategia di monetizzazione dei profitti nel caso in cui il titolo dovesse muoversi a nostro favore oltre ad avere un chiaro punto o livello di prezzo di uscita (possibilmente predeterminato) in modo tale da limitare precocemente le perdite qualora il titolo si appresti ad andare contro la previsione.

Una grossa perdita ha origine quasi sempre da una piccola perdita, quindi meglio limitarla il prima possibile. 

 

I rischi del mercato Obbligazionario

In questo paragrafo ci concentreremo sui principali rischi del mercato obbligazionario, che lungi dall’essere completamente eliminabili, possono senz’altro essere gestiti e limitati.

Anticipiamo subito che la complessità degli argomenti è tale che nel seguito daremo solo una brevissima panoramica dei principali rischi connessi al mercato obbligazionario, rimandando gli approfondimenti ad articoli appositamente dedicati sulla materia.

 

1. Il rischio emittente (o rischio di credito)

Il rischio emittente è il rischio in assoluto più elevato poiché in caso di default (fallimento) dell’emittente significherebbe perdere l’intero capitale investito come purtroppo è successo a molti risparmiatori (vedi Bond Venezuela, ma non solo…).

Soluzione essenziale per proteggersi dal rischio emittente: diversificare l’investimento

 

2. Il rischio tassi

Un altro rischio legato all’acquisto o al trading sulle obbligazioni è il rischio tassi legato alla variazione dei tassi di interesse a breve termine decisi dalle politiche monetarie delle banche centrali.

Sebbene molto meno pericoloso del rischio di credito, l’investitore deve essere consapevole di questo tipo di rischio in quanto esiste una relazione di tipo inversa tra i tassi di interesse a breve ed il prezzo delle obbligazioni.

Infatti ad un aumento dei tassi di interesse coincide una diminuzione del valore delle obbligazioni, per cui si capisce subito come esista un “periodo giusto” per tutte le cose ed acquistare obbligazioni in un periodo in cui i tassi risultano eccessivamente bassi o che da lì a poco potrebbero aumentare non sarebbe tra le strategie migliori da adottare in quanto con buona probabilità nel medio termine, in caso di aumento tassi, si potrebbe avere una diminuzione del valore delle obbligazioni.

 

3. Il rischio di mercato

Il rischio di mercato è quello connesso alla liquidità di una obbligazione.

Infatti se l’ammontare emesso dei titoli o l’ammontare in circolazione rispetto all’ammontare emesso è troppo basso si capisce come sarà molto più difficile riuscire a trovare una controparte che sia disposta ad acquistare i titoli da noi posseduti se non a condizioni decisamente sfavorevoli.

Avremo quindi a che fare con titoli cosiddetti illiquidi caratterizzati da un ampio spread (differenza tra prezzo di acquisto e di vendita) che si addicono molto male ad una eventuale negoziazione per cui sarebbe bene che questi vengano acquistati soltanto se si è abbastanza sicuri di portarli a scadenza poiché, diversamente, un’eventuale successiva negoziazione potrebbe non risultare conveniente, indipendentemente dall’andamento del mercato considerato.

 

Uno sguardo alle principali tipologie di Obbligazioni

Di seguito riportiamo un elenco delle principali obbligazioni: 

  1. Obbligazioni a tasso fisso: sono obbligazioni che remunerano l’investimento ad un tasso di interesse prefissato stabilito quindi in anticipo, prima dell’emissione.
  2. Obbligazioni a tasso variabile: sono obbligazioni che remunerano l’investimento ad un tasso di rendimento variabile in base ad un parametro di riferimento (ad esempio il tasso Euribor).
  3. Obbligazioni callable
  4. Obbligazioni zero coupon (ZCB): sono obbligazioni senza cedola (coupon) che non erogano interessi periodici, ma li corrispondono insieme al capitale alla scadenza dell’obbligazione stessa.
  5. Obbligazioni strutturate: dette anche indicizzate, sono obbligazioni il cui rendimento è collegato all’andamento di un’attività sottostante. Le obbligazioni strutturate possono essere indicizzate ad indici azionari, singole azioni o panieri di azioni, panieri di fondi, materie prime, valute, differenziali su tassi ed inflazione.
  6. Covered bond: sono obbligazioni emesse da banche caratterizzate da un profilo di rischio molto basso.
  7. Obbligazioni convertibili: sono obbligazioni che includono la facoltà (ma non l’obbligo) di convertire, ad una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario in azioni secondo un rapporto di cambio predeterminato.
  8. Obbligazioni subordinate: sono obbligazioni il cui rimborso, in caso di fallimento dell’emittente, avverrà solo dopo aver soddisfatto tutti i creditori privilegiati. Sono obbligazioni più rischiose e generalmente offrono rendimenti superiori proprio per compensare l’investitore del rischio più elevato.

Per un approfondimento sulle varie tipologie di obbligazioni e sui meccanismi che regolano il funzionamento dei bond puoi cliccare sul seguente link: obbligazioni nel dettaglio.

Per ulteriori approfondimenti sulle obbligazioni puoi consultare la pagina Wikipedia dedicata alle obbligazioni.

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